A trentaquasisei anni
trovarsi dentro un qualcuno che non conosci, allora sono andata a cercare la definizione di schizofrenia e i relativi sintomi, ma non ho allucinazioni e non credo in cose assurde (... va beh, lasciamo stare la questione dei muri)..
Un qualcosa che non va è certo
ma se sono quello che sono sarà anche per quel qualcosa di anomalo che mi porto dentro.
Il fatto è che non si può dare battaglia a se stessi, non funzionerebbe. Ma non posso lasciare nemmeno che una banda di scalmanati prenda il timone della barca ogniqualvolta ne abbia voglia...
In base a cosa poi?
La confusione.
Chiamare il Guru furfante sarebbe una buona idea, ma la tendenza all'isolamento ha già sopravanzato l'umiltà necessaria per ascoltare e credere al Signor Furfante.
Chi sono?
Quale sono?
Quanti siamo?
Mi ricorda i tanti "io" di Ouspenskij.
Ma leggere questa cosa non è come trovarsela dentro.
Io, quello che chiamo "io" sono tanti, almeno due sicuri, beccati. E non sanno nulla uno dell'altro.
Andiamo bene.
Lui dice di identificare il gruppo omogeneo di "io" interessati a certuni argomenti e attribuire loro un "potere temporaneo" in attesa che il vero Padrone torni a casa..
Ma dove diavolo sarebbe andato?
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